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    Accordo.IT: si parla di Zyriyab

     

    Su Chitarra.Accordo.IT si parla dei nuovi plettri Zyriyab fluo:

    Essetipicks Ziriyab: la forza dell’abitudine

    Dopo aver incontrato Steve Tommasi, patron di Essetipicks al Musikmesse abbiamo pensato di recensire subito i nuovissimi Ziriyab in metacrilato fosforescente. Un nuovo plettro che va a rinfoltire la schiera dei plettri più economici prodotti da Steve, ma che mantengono le ottime caratteristiche della produzione di fascia più alta.

    Partiamo subito dal fattore estetico. Per la prima serie di plettri Ziriyab fu scelto il kevlar, un materiale plastico, molto resistente e in grado di garantire un sound rotondo e corposo. Dal 2014 ai plettri standard sono stati affiancati quelli in poliammide, una particolare tipologia di Nylon e quelli in metacrilato, un materiale plastico con molti utilizzi e dal nome completo decisamente lungo: polimetilmetacrilato. Utilizzato tanto nei piatti doccia quanto in alcuni processi elettronici fino alla realizzazione di lenti intra-oculari e fibre ottiche. Un materiale insomma che sotto forma di plettro non avevamo ancora incontrato.

    Ai primi due modelli in colorazione verde e arancione fluo da quest’anno sarà disponibile anche la versione fosforescente. La scelta di questa colorazione, in grado di assorbire la luce e restituirla nei momenti di buio non rappresenta un solo vezzo estetico ma può essere un vantaggio nell’impiego live. Se, come spesso succede il plettro ci cade dalle mani grazie alla luminescenza che questa colorazione sprigiona trovarlo sarà sicuramente più facile.

    Capitolo colorazione chiuso, passiamo alla particolare forma di questo plettro, caratteristica peculiare di tutta la produzione Essetipicks. Lo spessore è importante, rispetto ai plettri standard. Ci troviamo di fronte a un toblerone da 3,5 mm, una grandezza a cui solitamente non si è abituati e che sulle prime può lasciare spiazzati. La forma è quella standard a goccia, con dimensioni standard. Il profilo però non è certo una bianca scogliera di Dover, la punta infatti è sapientemente smussata per accompagnare al meglio la pennata. Oltre alla scelta del materiale è proprio la forma del profilo che rende unico questo plettro e fa in modo che una volta superato il fattore psicologico si riesca a suonare come se tra pollice e indice ci fosse un Dunlop medium standard.

    Veniamo quindi all’uso. La prima cosa da sottolineare è che nonostante lo Zyriab abbia le dimensioni di un lottatore di sumo non ne ha certo il peso. In mano è una piuma come qualsiasi altro plettro, merito del metacrilato che associa alla durezza una leggerezza invidiabile. Dopo lo spessore, l’altro aspetto che incute timore è l’estrema rigidità. Anche questo aspetto però è reso inoffensivo sempre dal profilo studiato da Steve Tommasi, ideatore e realizzatore dei plettri Essetipicks.

    A differenza del kevlar, il materiale della nuova linea fluo/fosforescente presenta di base un suono più brillante. Lo si avverte subito soprattutto nello strumming dove le corde alte sembrano decisamente più sparkling. Altra caratteristica che salta all’orecchio subito è il maggior volume che si riesce a ottenere con le pennate, non ci stupisce la cosa viste le dimensioni. La cosa che invece ci stupisce è che dopo una decina di minuti il plettro inizia a scorrere tra le corde con semplicità, come fosse quello che usiamo da sempre. Abbiamo pensato di fare una piccola comparativa con due grandi classici. Negli mp3 che seguono sentirete la stessa frase suonata prima con un Ibanez Paul Gilbert, poi con un Dunlop medium e infine con lo Ziryab.

    …continua su Accordo.IT